Il Parco archeologico di Kaukana meta di tour della provincia di Ragusa: il Comunicato Stampa del Club "Stelle di Sikania"

Nel weekend appena trascorso (31 agosto - 2 settembre), ha avuto luogo un raduno di automobili storiche ed youngtimer monomarca (Mercedes Benz) di un Club prettamente siciliano "Stelle di Sikania" con alcuni equipaggi ospiti provenienti dall´Italia (lazio, puglia e calabria).
Tale evento, con il patrocinio dei comuni di Ragusa, Scicli e S.Croce Camerina (oltre al polo museale del Museo di Kamarina), per il secondo anno consecutivo in Sicilia ha visto la partecipazione del club nazionale "Stelle Cadenti", si è svolto nella provincia ragusana avendo come filo conduttore il commissario Montalbano.
Infatti il raduno si è chiamato "Vigata 2018" con gli occhi di Salvo....
Il raduno si è posto come obbiettivo far conoscere il mare ed il barocco ragusano ove le vetture sono state il tradeunion di questa esplorazione.
Il primo giorno si è esplorata la costa ragusana iniziando dalla visita del Museo Regionale di Kamarina, un unicum del suo genere, museo tra padiglioni e templi a ridosso di spiagge dorate e finissime ma sopratutto incontaminate.
Si è proseguito per la frazione di Punta Secca, piccolo e ridente borgo marinaro oramai interamente trasformato il location cinematografica per le serie televisive di Montalbano e dove, onnipresente svettando dall´alto, domina il faro vigile e rassicurante sui turisti.
Il parco archeologico di Kaukana (a cui siamo immensamente grati a Nunzio Micieli del comitato Parco) piccolo cammeo, ancor più nascosto tra bellezze uniche non solo culturali ma paesaggistiche, facendoci violenza sul tempo tiranno abbiamo reso tributo per quanto breve ma estremamente significativo al piccolo insediamento bizantino di pescatori (anche questo un unicum nel suo genere) e in sottofondo grazie alla splendida narrazione, immaginavamo la vita degli abitanti scorrere via.
In ultimo la frazione marinara di Donnalucata di Scicli col suo lungomare da passeggio non solo cinematografico ma anche da respirare, con la bellezza delle sue luci, le sue ombre nell´approssimarsi del tramonto.
Uno spettacolo della natura coadiuvato dalle tonalità cangianti delle pietre calcaree che ricoprivano le mostre degli edifici. Insomma il giusto mix tra il turismo culturale classico e "commerciale".
Il secondo giorno tra Scicli e Ragusa Ibla, si è "degustato" il barocco ragusano sotto i raggi del sole tardo-estivi che riescono a dare quelle luminescenze, quelle tonalità tipiche delle "pietre" barocche.
Di primo mattino a Scicli abbiamo trovato una guida d´eccezione, un anfitrione unico, un padrone di casa d´eccezione il caro amico Ignazio Fiorilla che ci ha dato il piacere di conoscere anche la nuova amministrazione di Scicli, nuova e giovane in tutti i sensi. La freschezza, la fragranza di chi è impegnato a valorizzare la propria città e, nello specifico le figure del vice sindaco Caterina Riccotti e l´Ass.re arch. Viviana Pitrolo, ma sopratutto ci ha fatto conoscere Scicli con fatti, specificità, racconti di vita vissuta, le famiglie attraverso i secoli, su ogni singola pietra, mostra, fabbricato, vista nelle valli tra profumi di fiori e fichi d´india imperanti ovunque, la narrazione di come le abitazioni, i luoghi di culto venissero ricavate dalla roccia viva, ad unghia ad unghia come la chiesa rupestre di Piedigrotta!
Non mi sento partigiano quando affermo che Matera è una piccola Scicli d´Italia.
Dopo le prelibatezze culinarie consumate a Scicli, come dessert ci è stata regalata la visita al complesso del Convento del Rosario, e qui, con rammarico abbiamo lasciato l´amico Fiorilla, la carovana ha fatto rotta verso Ragusa Ibla.
Altra visita, breve ma intensa, tutta incentrata tra sacro e profano, tra la cultura ed il paesaggio, tra location da cinema e degustazioni prelibate.
E permettetemi, come amante e conoscente dei luoghi, un sedile di pietra a conforto dentro il giardino ibleo nella contemplazione della valle e dei costoni di roccia verdi di chiome d´albero con l´approssimarsi del tramonto.
Il terzo giorno a conclusione del raduno si è unito a noi una piccola rappresentanza del "gruppo auto e moto d´epoca città del barocco Naro" a cui ci legava un rapporto di gemellaggio non solo motoristico ma anche culturale ove la piccola cittadina sfoggia ovunque un barocco realizzato in una pietra calcare talmente friabile a cui la cultura popolare ha dato il nome di "pietra giuggiulena".
Per cui gli equipaggi congiuntamente si sono trasferiti per l´esplorazione dedicata al borgo di Donnafugata.
Dal Baglio, al Castello, le sale con la mostra permanente di abbigliamenti d´epoca ceduti dai vecchi eredi/proprietari, il lungo percorso verso la "rinascita" delle sale del castello dopo un breve periodo di appannamento.
In ultimo la visita al parco monumentale con i giardini ottocenteschi e le alberature secolari oltre al dedalo di pietra, piccolo cammeo che da solo vale l´intera visita oltre al tempietto con il planetario al soffitto, la fontana con le ninfee, la sala da caffè e chi più ne ha più ne metta.
A fine raduno, unica nota stonata? il tempo tiranno, sempre, che ci alitava contro!
Il direttivo