L´edificio 6
Nel 2008 un´équipe della University of British Columbia, di Vancouver, in Canada, diretta da Roger J.A. Wilson, lavorando in stretta collaborazione con la Soprintendenza per i Beni culturali di Ragusa, ha deciso di esaminare nel dettaglio una costruzione fino ad allora inesplorata, la numero 6 della mappa di Pelagatti. Si sperava di comprendere meglio l´economia locale dell´antico borgo e il suo ruolo nelle più ampie reti commerciali del Mediterraneo. Nel corso delle tre stagioni di scavo (2008-2010), il team canadese ha davvero appreso molto di più sull´economia locale siciliana attraverso la cultura materiale, e ha portato del tutto alla luce un esempio ben conservato di un´antica casa bizantina, ma ha anche fatto la scoperta sensazionale, unico caso in Sicilia, di una tomba costruita all´interno della casa, insieme con testimonianze di banchetti in onore del defunto.
L´edificio è stato costruito in sei fasi avvenute in successione assai rapida, perché l´occupazione fu breve: sia le ceramiche, sia le monete indicano che fu costruito, adattato e abbandonato nell´arco di soli 60 0 70 anni, approssimativamente dal 580/600 al 650 d.C.
La casa più antica era la più modesta, comprendeva solo due stanze, con pareti bianche intonacate e pavimenti in malta, e una parete del cortile incompiuta, con una semplice panca appoggiata ad essa. Quando i proprietari decisero di raddoppiare la superficie con l´aggiunta di un piano superiore, fu installata una scala nel cortile, rendendo la panca inutilizzabile per un terzo. Nel desiderio di ampliare l´abitazione i proprietari aggiunsero un´altra stanza presso l´angolo nord-ovest, che a differenza delle prime due aveva un pavimento di pietra grezza e le pareti non intonacate. In un momento ancora successivo il muro del cortile fu prolungato fino a raggiungere questa stanza. È proprio nel nuovo spazio all´aperto così creato che è emersa la vera sorpresa degli scavi, ascrivibile alla fase 5. Successivamente la porta nella stanza 4 è stata bloccata e parte della parete sud dell´edificio ricostruita. Ben presto le parti inferiori della casa furono ricoperte dalla sabbia, una minaccia sempre più incombente. Nella fase finale furono creati nei livelli superiori alcuni focolari tardi, come ultimi flebili segni dell´attività umana, prima che le forze implacabili della natura prendessero il sopravvento, e l´edificio fosse dimenticato fino agli anni Sessanta.
Nell´angolo a nord-ovest dell´Area 5 è stata scoperta una tomba di tipo "monumentale", non interrata, ma posta sul pavimento, in altre parole una tomba d´élite. All´interno c´erano i corpi di una donna di circa 25 anni, e, come sepoltura secondaria, un bambino di 4 anni. Le analisi del DNA hanno dimostrato che si tratta dei resti di una bambina e che tra le due vi è un legame di parentela.
Ma nell´ambiente non c´era solo la tomba. Lo spazio intorno era dotato di una panca per consumare i pasti e un tavolo basso per le offerte.